lunedì 2 gennaio 2017

Il Barbiere di Siviglia di Sviglia di Rossini va in scena il prossimo 5 gennaio a Barletta.


Dopo il successo della TOSCA di Puccini  , dello scorso anno, l'Associazione Curci, ritorna con una nuova proposta   di lirica, dando spazio ad un altro grande protagonista della Storia dell'Opera : Gioacchino Rossini,  con il debutto a Barletta  di una delle sue opere più belle e rappresentate:  «IL BARBIERE DI SIVIGLIA», opera che forse non è stata mai allestita all'interno del Curci. 
Il Barbiere di Siviglia andò in scena il 20 febbraio del 1816 al Teatro Argentina di Roma, quando Rossini non aveva nemmeno compiuto il quarto di secolo. La prima fu un fiasco clamoroso - probabilmente pilotato proprio dai sostenitori di Paisiello, offesi da tanto osare - ma già a partire dalla seconda rappresentazione l'opera si risollevò trionfalmente e nel giro di pochi mesi venne riconosciuta come simbolo del genere buffo.
Uno spettacolare allestimento, giovedì 5 gennaio, con porta alle ore 20, 45 e inizio alle ore 21,15 ,vedrà nel golfo mistico la famosa Orchestra Sinfonica di Chernivsty, una delle più famose in Ucraina, che ha collaborato con i più grandi artisti di fama mondiale, diretta da Luca Testa, musicista apprezzato in tutto il mondo per la sua raffinata tecnica. La regia è stata affidata al poliedrico Carlo Torriani e sul  palcoscenico un cast di grandi cantanti che hanno già dato prove superbe nel repertorio rossiniano : Il conte d’Almaviva è il tenore Carlo Giacchetta, Don Bartolo è interpretato con la solita verve comica da Carlo Torriani, Rosina  sarà interpretata, con quel tocco di ingenuità misto a malizia, dal contralto Camilla Antonini. Ad interpretare il celeberrimo Figaro, sarà Pedro Carrillo, baritono che non ha bisogno di presentazioni , al basso Graziano Della Valle  saranno affidati i panni del divertentissimo Basilio ,  il maestro di musica di Rosina, nonché alter-ego dello stesso Rossini; che vestirà anche i panni di Fiorello, mentre il soprano Libera Granatiero sarà Berta.Un cast di solisti di eccezione ,  che si esibiscono su tutti i più importanti palcoscenici del mondo con famose orchestre e direttori di fama internazionale. L'allestimento curato in tutti i particolari, le voci del Coro di Lecce, le bellissime scenografie dei vari atti, insieme alla stupenda vocalità dei solisti, rendono questo attesissimo ritorno della Lirica nel Teatro Curci, un appuntamento di altissimo livello.  
Tratta dall’omonima commedia di Beaumarchais, ma ricchissima di originale ispirazione, l’opera è considerata per brio e stile impeccabile, oltre che  per l’agile e coloritissima strumentazione, il capolavoro di Rossini nel genere giocoso. Arie e duetti quali Largo al factotum, All’idea di quel metallo, Io son Lindoro, Una voce poco fa e La calunnia, ma anche i godibilissimi recitativi e la splendida Overture, ne hanno decretato un trionfo destinato a ripetersi  continuamente sulle scene liriche di tutto il mondo.   Sul Barbiere, in quasi due secoli, tutto è stato detto e fatto. Non è, infatti, solo un’opera, è una sorta di mito. Nobili travestiti da poveracci, fanciulle in fiore, vecchi marpioni smaniosi, servi astuti e gran bailamme. Poi l'immancabile "tutto è bene quel che finisce bene". Questa è l'opera buffa, a partire dagli intermezzi settecenteschi, che mettevano in scena inghippi, intrighi e chi più ne ha ne metta per far ridere il pubblico. Perfetto. Però il Barbiere è qualcosa di più. Va bene la tresca dei giovani amanti, vanno bene gli stratagemmi per beffare chi non sa stare al proprio posto e va benissimo pure il lieto fine. Ma qui c'è dell'altro. La pregnanza psicologica dei personaggi, ad esempio, poi la fitta interrelazione tra libretto e musica, che sprigiona la travolgente ironia rossiniana, senza dimenticare l'acuta analisi della società, con il confronto tra classi, con la supremazia assoluta di "quel metallo", che altro non  non è se non il denaro, con la vittoria dell'intelligenza; insomma, il Barbiere porta sulla ribalta tante succose novità, così da assumere il ruolo di prototipo dell'opera comica moderna. Quindi via la risata sguaiata, via le caricature eccessive, spazio invece al sorriso e alla comprensione vera dei personaggi, bizzarri sì, ma anche profondamente umani e coerenti, mai fuori luogo a dispetto dell'apparenza. Nella partitura, come era consueto all'epoca e non solo per Rossini, confluiscono spezzoni, arie, brani d'assieme scritti in precedenza per altre sue opere; prassi appunto consolidata e, se vogliamo, indispensabile, specie in questa occasione, in cui Rossini ebbe appena due mesi di tempo per comporre la sua opera.
Per informazioni tel. 0883/528026 - 380 3454431 info@culturaemusica.it ; www.culturaemusica.it; www.facebook.com/asscurci; @asscurci



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