giovedì 10 novembre 2016

Turandot di Puccini, successo convincente al Petruzzelli e direzione compatta e virile di Bisanti.


La solita Turandot pucciniana, ormai collaudata e spettacolare di Roberto De Simone, quella celeberrima del 2009, ha avuto un convincente successo. Molte comparse, luci e colori nel bellissimo spettacolo rinvigorito dalla bellezza del capolavoro musicale di Puccini. I cantanti, il Coro l'Orchestra, in ottima forma, e il direttore Giampaolo Bisanti hanno tirato fuori il meglio della ricchissima serata.
La più bella, ultima opera di Puccini e anche la più contemporanea dei primi trent'anni del Novecento (più esattamente 1926). Con le sue evoluzioni armoniche ed i suoi aggiornamenti polifonici e diatonici di rara bellezza, hanno creato un turgore sensazionale, coronato dalle sublimi arie ("non piangere Liù." Nessun dorma" e "di gel sei cinta", in particolare).
La serata è proseguita con una sorta di straordinario turgore; l'opera durava sino alla morta di Liù; e qui terminava in estenuanti e finali accordi che determinano gli assiomi europei dell'epoca.
Qui è Stravinskij con la sua immensa e poetica genialità , a determinare la cifra stilistica dell'opera. A contribuire a risolverne la soluzione ci hanno pensato naturalmente la giovane e talentuosa Tiziana Caruso ( una splendente Turandot) con Carlo Ventre (nei panni di Calaf), squillante e stentoreo come pochi. Ed ancora Deyan Vatchkov  e Daria Masiero, significativi nei ruoli di Timur e Liù. da non dimenticare la splendido e professionale Ping di Domenico Colaianni, accompagnato dagli altri due personaggi di Pang e Pong con Massimiliano Chiarolla e Valerio Fiore. Doppio cast per Turandot, ma abbiamo ascoltato solo il primo. Dicevamo , molti i personaggi e le comparse. molto buona l'orchestra del petruzzelli, preparata a dovere dal giovane Giampaolo Bisanti, che si è molto impegnato nei momenti salienti con efficace bellezza sonora. La accurata e studiatissima regia di De Simone, ha brillato di luce propria, come sempre. Le scene superbamente sacre e scintillanti, di gusto cinematografico di Nicola Rubertelli e le ottime coreografie di Domenico Iannone.
Insomma, un successo vibrante e già scritto per una serata di impressionante bellezza.
 Infine i maestri dei Cori Fabrizio Cassi ed Emanuela Aymone, intervenuti in scena a raccogliere il meritato entusiasmo della serata. Si replica nelle prossime serate .

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