martedì 13 settembre 2016

Al Teatro alla Scala il 14 settembre va in scena Il giro di vite di Benjamin Britten.



“Di cosa è capace la mente umana?” con questa domanda il regista Kasper Holten, direttore artistico della Royal Opera House di Londra, esordisce alla Scala sfidando i fantasmi de Il giro di vite (The Turn of the Screw) di Benjamin Britten. Non solo un avvincente horror-thriller ante litteram, ma una vera e propria indagine negli abissi psicanalitici dell’animo umano, che il celebre racconto di Henry James aveva spalancato nel 1898, a pochi anni dai testi capitali di Sigmund Freud, e che Britten nel 1954 rimarcherà con il suo genio inquieto e penetrante.
Cresce dunque l’attesa per la Prima di questa nuova produzione, mercoledì 14 settembre(repliche fino al 17 ottobre), che schiera un cast musicale di assoluto prestigio: dal podio Christoph Eschenbach esalta le finezze della partitura mentre in scena si affrontano Ian Bostridge (il fantasma di Peter Quint) e Miah Persson (La Governante), due artisti noti per la grande caratura interpretativa oltre che per l’eccellenza vocale.
Per Ian Bostridge sarà l’esordio in un’opera in forma scenica alla Scala dopo i tanti successi in recital e gli allori internazionali. Un appuntamento che doveva già concretizzarsi, sempre con Britten nel 2011 e che è stato rimandato fino ad oggi. Da allora, il compositore inglese è entrato nel cuore del pubblico milanese con i grandi successi di Death in Venice e Peter Grimes. Con The Turn of the Screw si chiude dunque un cerchio alla riscoperta di uno degli autori più amati del Novecento, uno dei pochi capace di sperimentare con timbri e armonie adeguando i mezzi espressivi alla complessità dell’uomo moderno, senza per questo perdere d’occhio l’efficacia drammatica che è l’anima della musica operistica.

Ti aspettiamo a Teatro!

Biglietti da 11 a 150 euro (da 5,50 a 75 euro per la recita del 17 ottobre di ScalAperta) più prevendita.

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